venerdì 13 giugno 2014

La bambina del treno di Lorenza Farina e Manuela Simoncelli

La bambina del treno
di Lorenza Farina e Manuela Simoncelli

Riflessioni emerse dalla lettura e analisi del testo

Mattina di giugno c’è il sole; alla stazione ci sono i tedeschi che dividono con forza e violenza le famiglie. Una bimba ha fame ed un vecchio che si trova nel medesimo vagone gli offre un pezzo di pane dicendole che a lui non serve perché non deve più crescere. Anna e sua madre lo ringraziano.  La bambina ha paura del buio e il vecchio estrae un mozzicone di candela e l’accende.

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La bimba chiede alla mamma di conoscere la destinazione di quel lungo viaggio su quel treno dove non c’era spazio e si stava tutti in piedi dopo che le porte erano state sprangate con forza per impedire che scendessero i passeggeri. Un ragazzo dice che andranno ad Auschwitz, la bimba ha paura del buio.
L’indomani la mamma le accarezza i capelli e la solleva per farle prendere un po’ d’aria.


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Una bimba di 8 anni, separata bruscamente dal padre, viene fatta salire sul treno insieme a sua madre. Il suo nome è Anna. Lei vede la mamma tremare ma non di freddo. Alcuni si erano portati degli sgabelli. I soldati avevano portato loro via tutto perciò durante il tragitto non poteva soddisfare i bisogni primari della piccola.
Li stanno trasportando i Polonia. Verso la sera la bimba ha sonno ed inizia a lagnarsi. Il vecchio gentilmente le racconta la storia di Pinocchio e si addormentò. Al risveglio….


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La bimba sognò di essere in una balena. Poi vide in una curva un bambino biondo accovacciato in un campo di grano.

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Questa storia mi è piaciuta perché mostra il coraggio delle persone anche quando sono in grande difficoltà.

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Il testo letto mi ha permesso di capire quanta crudeltà hanno sofferto gli ebrei. Il nome della città Auschwitz era il terribile luogo in cui gli ebrei venivano uccisi.

Marco Mazzella
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Il nome Auschwitz provocava assurdi silenzi e nessuno piangeva, né gridava, ma in tutti metteva paura.
Anna vide un bimbo, il cui nome era Jarek, e con lo sguardo si scambiarono un saluto. Lui andava lì anche se la mamma glielo proibiva pensando di poter rivedere quella tenera bimba.

Miriana Colamonaco

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Delle persone, con stella gialla cucita sul petto, immobili sulla banchina della stazione, attendevano in fila l’arrivo del treno.
Soldati tedeschi facevano la guardia con grossi cani al guinzaglio. Anna strinse la mano della mamma e sentì che tremava ma non di freddo.
I soldati, gridando, spinsero con violenza le persone nei vagoni, anche i più vecchi che faticavano a camminare.

Priore Raffaello

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Dalla balena invece che acqua usciva fumo nero.
Maria Basile


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Il testo è interessante, è bello ma un po’ triste.

Marco Livrieri

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A me dispiace molto per quegli ebrei perché la guerra è una cosa brutta.

Massaro Giuseppe
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Quelle povere persone non potevano far nulla. Eppure credo che se si fossero uniti avrebbero potuto vincere contro i tedeschi e avrebbero potuto scappare.

Marco Mirenda
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Sono molto dispiaciuto per quello che è successo.
Forliano Felice
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Secondo me, quello che hanno fatto i tedeschi, è lugubre è da assassini perché penso che fossero gelosi degli ebrei e si sono voluti liberare di loro come si fa con la spazzatura.

Scarafaggio Giuseppe


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