CARCERE DI MILANO OPERA 1967
Il testo, L’uomo restituito, parla di
un bambino vissuto in quartiere di Catania dove c’era la delinquenza e la fame.
Questo bambino ha vissuto senza padre perché,
quando sua madre era giovane, suo padre la
lascia per andare a continuare la sua vita con un'altra donna, che in seguito
divenne sua moglie.
La povera donna educò i
bambini e prese la responsabilità della famiglia anche (in assenza del) il padre.
Poi iniziò ad
andare a scuola e, oltre ad essa (alla scuola) lavorava in officina riparando i motori delle
macchine.
In seguito prese (conseguì) la licenza (della terza) media.
A
13 anni divenne professionista nell’aggiustare
i motori e tutti venivano a riparare i mezzi da
quel ragazzo per verificare le sue
capacità meccaniche. Ai compleanni, a Natale e a tutte le feste più importanti
il ragazzo sentiva la mancanza del padre, che non gli
ha mai regalato nulla (mai fatto un regalo per il suo) al suo
compleanno o festeggiato il Natale con lui. A 16 anni incominciò a incontrare
il padre, raccontandogli le sue tristezze,
malinconie le sue felicità e gli rivelava persino
i suoi segreti.
Però, 5 giorni prima del suo
sedicesimo compleanno, lo vennero a informare che suo padre
era stato ucciso, per uno scambio di persona. La polizia iniziò a indagare sul
fatto e infatti dopo otto giorni venne uccisa la
vera vittima (designata) predestinata. Cosi andò a vivere dalla sua ragazza che dopo divenne
sua moglie e madre di due figlie.
Piano, piano incomincia a perdere la
fiducia in se stesso e a fare cattive amicizie, seguendo una cattiva strada che
lo condusse direttamente alla delinquenza. E dopo poco tempo nella sua vita entrò la prigione per aver ucciso
qualcuno.
Dando un'occhiata al passato si è
accorto di aver commesso molti errori molte
cose, che non riusciva a capire quando
era giovane.
Voleva riparare tutto ciò che ha rotto, però aveva paura di
perdere di nuovo l’equilibrio e sbagliare.
Fatima Ben Nasr 15/10/2013
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